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Tommaso Luongo e i vini da cambusa per le vacanze in barca

Vacanze in barca? Vi suggeriamo come organizzare la cambusa e come selezionare i vini da portare.

Per predisporre una cambusa alcolica efficiente e accontentare tutti gli ospiti a bordo di una barca durante i giorni di navigazione bisogna avere le idee chiare, e organizzare un approvvigionamento razionale di liquidi etilici che parta da una considerazione preliminare: i pasti preparati a bordo sono frutto spesso della creatività del momento, per cui occorre pensare a un assortimento capace di risolvere al meglio ogni necessità di abbinamento, anche la più difficile da affrontare.

Le temperature estive che iniziano a salire fanno aumentare la voglia di rosa, e la Bolla Galeotta 2020 di Fabrizio Dionisio ha il merito di poter essere bevuta in maniera disimpegnata, offrendo una versione spumeggiante del Syrah in purezza che riesce a gratificare i sensi con solo 11 gradi che suggeriscono invitanti profumi di fiori di sambuco e agrumi, con tanta succosa freschezza a innescare una beva compulsiva e dissetante. Quello che ci vuole per resistere all’arsura da eccesso di salsedine.

Al calare del sole l’aria si rinfresca, e il rosso colora le onde che tendono ad attenuarsi mentre l’appetito cresce e comincia a farsi sentire con una certa insistenza; a questo punto, di solito, scatta l’ora della classica ”fame chimica” del lupo di mare, che è meglio non contrastare ma soddisfare. Praticamente si mangia tutto quello che si trova di edibile a portata di mani e di bocca, e il palato ha bisogno di un sostegno adeguato: ed ecco il Tarlant Rosé Brut Nature Zéro Dosage con un naso ricco di spezie, rabarbaro e arancia rossa e dal sorso essenziale e incisivo che si distende in una esplosiva sapidità.

Dopo la fase pink è il momento di pensare ai bianchi: prima il Lunae, Colli di Luni Vermentino Etichetta Grigia 2020 di Bosoni, un ligure che si sente “mezzo toscano” per contiguità geografica ma che restituisce un’interpretazione del vitigno immediata e riconoscibile, con una impressionante scorrevolezza e fluidità di beva.

 

Poi arriviamo in Campania per addentrarci nell’entroterra casertano con il Morrone 2019 di Alois, un Pallagrello bianco dai suoli calcarei dei Monti Trebulani che riesce a trovarsi a suo agio indifferentemente sia con il pesce sia con la carne bianca; un vino che respira di mediterraneo, con ginestra, erbe di macchia e albicocca; e una bocca strutturata che mette assieme morbidezza e salinità in grande equilibrio gustativo.

Infine non può mancare un rosso snello, a corpo contenuto, che possa essere servito magari anche a una temperatura più fresca per accompagnare una prelibata zuppa di pesci e molluschi: perchè quando Nettuno è benevolo è sempre quella la degna conclusione della giornata, con la barca che riposa in banchina stretta saldamente agli ormeggi. L’identikit ci porta dritto al Cilegiolo di Narni 05035 2019 di Leonardo Bussoletti, che non tradisce mai le aspettative.

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