L’apertura della Porta Santa della Basilica Papale di San Pietro, avvenuta il 24 dicembre scorso, ha ufficializzato l’inizio del Giubileo 2025.
La capitale italiana si appresta ad accogliere pellegrini provenienti da tutto il mondo per vivere un anno ricco di celebrazioni ed eventi speciali. A cambiare in città non sarà solo la mobilità urbana ma grandi ripercussioni interesseranno anche il settore dell’ospitalità e della ristorazione. Tra le novità più originali? Dopo il “Patto della Carbonara” ossia la proposta di adottare prezzi calmierati (12 euro) per uno dei piatti simbolo di Roma ecco infatti affiorare le prime informazioni circa il gelato “Hallelujah” la cui ricetta verrà definita con un concorso indetto dal Sigep-The Dolce World Expo durante il quale maestri gelatieri di tutta Europa si cimenteranno nella creazione di una crema fredda ispirata ai valori di pace, speranza e condivisione. In attesa di vedere e assaggiare le novità gastronomiche create in occasione del Giubileo, abbiamo selezionato per voi 5 indirizzi dove gustare i piatti tipici della cucina romana. Se avete in programma un viaggio a Roma e non volete farvi trovare impreparati, prendete nota.
Nell’ex quartiere operaio tra i più veraci di Roma sorge Felice A Testaccio. Seppure l’ambiente curato e ricercato sia ben lontano dall’assomigliare delle antiche osterie romane le ricette in menu sono una piacevole carezza per l’anima e per il palato. Impossibile resistere al richiamo dei primi della tradizione romana: tonnarelli cacio e pepe, mezze maniche alla gricia, bucatini alla amatriciana e spaghetti alla carbonara. Eseguiti magistralmente anche l’abbacchio alla romana, le puntarelle in salsa di alici e le polpettine di bollito, tenere fuori e croccanti all’esterno. Per finire si chiude in dolcezza con il tiramisù di Felice servito al bicchiere e accompagnato con biscotto di pasta frolla.
Nel nome la sua vocazione. Caligola Osteria Sincera, nel quartiere Prati di Roma, mantiene la promessa di offrire una cucina appassionata. L’arredo richiama alla memoria il gioco con cavalli da giostre e grandi posate appese alle pareti. Il menu non è da meno: ecco ad esempio il chupa chups di lesso ovvero polpettine di muscolo di manzo e mortadella servite con salsa verde oppure il bucatino Lilly e il Vagabondo con sugo di polpette di manzo. Ma la tradizione gioca un ruolo determinante in cucina. Da gustare dopo aver legato al collo il bavaglino c’è la amatriciana preparata con bucatino del pastificio Benedetto Cavalieri, San Marzano bio, guanciale selezione DOL e pecorino buccia nera e per chi vuole lasciarsi travolgere da un sapore intenso c’è il tortello ripieno di pollo alla cacciatora mantecato nel suo fondo. Da non perdere il Maritozzo fatto in casa con coratella d’abbacchio.
Un nome, una garanzia. Salumeria Roscioli è la bottega gourmet con cucina dove gustare i classici romani realizzati con prodotti di qualità provenienti direttamente dal banco gastronomia o dagli scaffali del locale. Carbonara, amatriciana e gricia si affiancano a ricette della tradizione meno esplorate, ma buonissime: c’è la tagliatella al ragù di selvaggina, il raviolo di coda e pecorino con salsa di foie gras e mosto di fichi e lo spaghettone con burro dolce di Echiré, alici del Mar Cantabrico e briciole di pane di segale croccante. In carta anche il carpaccio di manzo, il galletto alla borgogna, un’ampia selezione di bistecche con osso e costate oltre che un ventaglio di antipasti dove brillano ricette classiche come la trippa romana e il carciofo alla giudia accanto a piatti tipici della cucina italiana tra i quali la caponata siciliana e il maialino del chianti. Menzione d’onore alla cantina che vanta più di 2.800 etichette.
Tavoli in marmo e sedie in legno. Trecca è la trattoria romana dove sentirsi subito a casa. Qui la cucina è priva di fronzoli e parla di tradizioni, ingredienti di qualità e cura nel dettaglio. Un indirizzo da segnare subito in agenda per chi vuole assaggiare una delle Amatriciane più buone secondo la Guida ai Migliori Ristoranti Italiani 2025 ma anche per chi desidera assaggiare i capisaldi della cucina romana più autentica: rigatoni con pajata, coda alla vaccinara, puntarelle e trippa alla romana, tutto rigorosamente segnato in lavagna. A fare la differenza la pasta tirata a mano, come tradizione comanda, e i dolci della casa tra i quali crostate informate ogni mattina e la golosissima panna cotta al caramello salato.
Un’insegna luminosa che riporta la scritta trattoria e tutto intorno manifesti pop art su pareti giallo ocra. Santo Palato è la trattoria moderna nel cuore di Roma dove la cucina è un atto d’amore. A dirigere la brigata la chef di origine abruzzese e romana d’adozione Sarah Cicolini che propone ricette buone da gustare e belle da vedere, realizzate nel segno del recupero della tradizione. Il locale è diventato in breve tempo punto di ritrovo per gli amanti del quinto quarto eseguito magistralmente dalla padrona di casa ma in carta trovano posto anche i grandi classici: le animelle al burro, la frittata di regaje, i fagioli con le cotiche e ancora le intramontabili carbonara, trippa alla romana, amatriciana e un ventaglio di antipasti di stagione.
Napoletana, classe ’87, dopo aver conseguito la Laurea in Scienze della Comunicazione. Dal 2014 fa parte del team di Dipunto Studio, dove si occupa di Digital PR e Ufficio Stampa per aziende che operano nel settore food, eventi enogastronomici e artistici. I suoi articoli per Wine&TheCity sono all’insegna del lifestyle, ma con uno sguardo sempre proiettato al sociale.