Nel cuore di via dei Tribunali nella Napoli antica, c’è un indirizzo che i napoletani e i turisti hanno imparato a riconoscere a occhi chiusi: è quello della Pasticceria Capparelli.
Qui, Salvatore Capparelli porta avanti con rigore e passione la tradizione dolciaria partenopea, facendosi portavoce di un’identità precisa e autentica. Babà, sfogliatelle e ogni tipo di leccornia: ogni creazione è un tributo alla classicità, ma con una cura contemporanea che fa la differenza. La sua è una pasticceria che non cerca scorciatoie: solo ingredienti scelti, lavorazioni artigianali e una dedizione che si percepisce a ogni morso. Lo abbiamo intervistato per Wine&Thecity.
Cominciamo da tre parole: come definiresti in sole 3 parole la tua pasticceria oggi?
Credo che le parole che meglio rappresentino la mia pasticceria siano: famiglia, visto che la mia è una pasticceria a conduzione familiare; tradizione, in quanto amo esaltare i gusti della mia terra ma anche innovazione, ciò che cerco di dare sempre sia nel gusto che nell’estetica dei miei dolci.

Hai fatto del babà il tuo prodotto di punta. Per tanti sei il Signore dei babà: come nasce questa passione e perché è così inimitabile il Babà di Salvatore Capparelli?
Essere e vivere nel centro storico di Napoli mi ha aiutato molto nel conoscere e amare i dolci partenopei, soprattutto il babà. Credo che il segreto del mio babà consista in un lungo e attento studio che ha portato a un giusto equilibrio tra una lunga lievitazione e una bagna dolce e leggera.
Pur restando fedele alle ricette classiche, trovi sempre spazio per l’innovazione: ci racconti la tua più recente creazione?
La mia più recente creazione è L’Aurora, un dolce a cui tengo particolarmente in quanto porta il nome della mia nipotina. L’Aurora è un babà che si presenta a forma di riccia, leggermente bagnato e farcito con crema fredda di sfogliatella e servito con una spolverata di zucchero a velo.
Famiglia e tradizione sono i valori cardini della tua azienda: chi ti affianca oggi in pasticceria?
Ho il privilegio di avere una super squadra composta da mia moglie, le mie figlie e i miei due generi.

Farina, spirits, creme, cioccolato: ci racconti i tuoi ingredienti e la tua ricerca della qualità?
Amo prediligere i prodotti del nostro territorio, ricercare materie prime che garantiscano ai nostri consumatori un prodotto che sia autentico e di alta qualità. Per la farina utilizzo esclusivamente Mulino Caputo, la variante Oro, più forte, per i babà, farina 00 o Pizzeria per pizze e lievitati. Le creme sono realizzate artigianalmente, con latte fresco, uova pastorizzate, vaniglia pura del Madagascar e zucchero italiano. Per il cioccolato mi affido a Valrhona.
Se oggi dovessi creare un dolce da zero per rappresentare Napoli, che forma e sapori avrebbe?
Restando in tema babà, ti direi che Napoli dovrebbe essere rappresentata con un babà a forma di cuore, perché l’amore che mi lega a questa città dalle mille sfaccettature è viscerale e non ci sarebbe una forma più adatta per rappresentarla. Lo farcirei poi con una dolce e fresca crema al limone, per riportare il gusto dei nostri limoni della Costiera e per finire un profumo di limoncello per rendere il tutto ancora più avvolgente.

Napoletana classe 2000, studentessa e aspirante giornalista. Adoro scoprire le culture attraverso il cibo e da buon appartenente alla Gen Z non posso fare a meno di fotografare ciò che mangio!