Non solo vino

Tutto quello che c’è da sapere sul ghiaccio nei drink e qualche gadget imperdibile

di Marina Martino

29 Set, 2021

Se pensate che il ghiaccio in un cocktail sia qualcosa di poco significativo vi sbagliate di grosso. Nella mixology moderna il ghiaccio è un vero e proprio ingrediente, da calibrare a seconda del bicchiere e della funzione che deve svolgere. E’ il ghiaccio a “fare buono” un cocktail esaltandone il gusto e mantenendo la temperatura giusta.

Più limpido sarà il cubetto di ghiaccio, maggiore sarà la sua qualità e non soltanto per una questione estetica: se viene prodotto con un’acqua altamente oligominerale, il ghiaccio manterrà più a lungo la temperatura senza sciogliersi e diluire il cocktail.
Le varietà di ghiaccio sono moltissime anche se il più utilizzato resta il cubetto, sia pieno che cavo, ed è quello maggiormente utilizzato dai bartender nella preparazione dei cocktail on the rocks.  C’è il cubetto che deve sciogliersi molto lentamente per non diluire l’alcool presente, o quello che invece deve abbassare rapidamente la temperatura e contribuire alla resa del drink.

Tra i diversi trend c’è anche il ritorno al cubo di ghiaccio intero da lavorare al momento, con la tecnica dell’ice carving, che richiede tempo, maestria nell’applicazione e attrezzature specifiche. Altra tipologia impiegata nella mixology è il crushed: ghiaccio spaccato in scaglie di piccole dimensioni, impiegato prevalentemente nella preparazione di frozen e pestati. Pe gli amanti dell’effetto scenograficoc’ è il ghiaccio secco composto da anidride carbonica pura: un piccolo cilindro dalla lunghezza e diametro irregolare (circa di 15mm). Questa tipologia di ghiaccio, a contatto con la superficie liquida,crea un effetto particolarmente suggestivo:una vera e propria nuvola di fumo.

Il mercato del beverage non è stato dunque a guardare davanti a questa tendenza e ha sfornato gadget e accessori casalinghi per gli appassionati e per i professionisti che vogliono offrire un servizio perfetto.

La macchina del ghiaccio express >da tenere a casa e portare anche in vacanza, “sforna” cubetti in quantità, di dimensioni differenti e di solito bucati al centro (per raffreddare rapidamente la bevanda o il drink visto che la superficie di contatto è maggiore). Ce ne sono alcune tra quelle professionali come la Hoshizaki, la Koenig o la Klarstein, che realizzano cubetti dalle forme più svariate: cava, piena, granulare, piatta, sfera, scaglie e così via.

Stampi per il ghiaccio> realizzati prevalentemente in silicone, sono disponibili nei formati più disparati. Cubi e sfere di grandi dimensioni sono i più richiesti dagli intenditori, perfetti per distillati e cocktail che non hanno bisogno di essere diluiti e raffreddati rapidamente. Tra le marche più richieste dai barman ci sono la Gin Brothers, Tolepeko la US Sense… davvero l’imbarazzo della scelta.

Il ghiaccio pronto >ci sono aziende come Ice cubespecializzate nella produzione e distribuzione in Italia e all’estero di ghiaccio puro certificato e pronto all’uso alimentare, realizzato attraverso accurati processi di filtrazione e depurazione. Sono disponibili sia i grandi formati per i bar che le versioni distribuite al supermercato.

Curiosità dal mondo.
A Stoccolma, nell’Absolut Icebar, tutto è fatto di ghiaccio, anche i bicchieri in cui sono serviti i cocktail. Al The Aviary, nel Mandarin Oriental di New York, in carta c’è un cocktail che prevede solo una sfera di ghiaccio servita in un bicchiere; al suo interno, però, viene iniettato con una siringa un mix di vermut, Campari e bourbon.