Abbiamo provato la cucina di Emmanuel Scotti, lo chef ischitano che da due anni guida le cucine del gioiello di Mario Acampora in Penisola sorrentina.
Capo La Gala è un piccolo gioiello incastonato tra la roccia e il mare di Vico Equense: boutique hotel dal design ricercato – opera di quel genio di Marco De Luca –, beach club esclusivo e approdo gastronomico ben noto. Un posto per inguaribili romantici, cacciatori di tramonti e per palati curiosi. Da tre anni circa, l’executive chef è l’ischitano Emmanuel Scotti, classe 1989, arrivato qui dopo esperienze interessanti sulla sua isola: gli inizi con Nino Di Costanzo al Mosaico del Terme Manzi, poi due anni con Pasquale Palamaro all’Indaco e poi executive chef al wine resort Tenuta C’est la Vie. Ma non solo. In Toscana, a Colle Val d’Elsa, lavora nel bistellato Arnolfo di Colle Val d’Elsa accanto a Gaetano Trovato e qui completa formazione e conoscenze.

A Capo La Gala, Emmanuel ha preso le redini del Maxi, il ristorante fine dining, e della Taverna Nerea, il bistrot sugli scogli più informale e verace. È giovane, motivato e tenace e il suo obiettivo è riportare la stella Michelin in questo angolo di paradiso da sempre custodito dalla famiglia Acampora e oggi curato da Mario Acampora, figlio di Enzo.
La sua cucina, profondamente mediterranea, non poteva trovare cornice migliore. Mare e terra si incontrano in piatti che raccontano la sua isola e le sue esperienze, tra memoria e ricerca. C’è il pescato fresco della penisola sorrentina, c’è il coniglio che è ricordo di infanzia, e c’è il pregiato piccione di Laura Peri, servito con scampo, albicocche di Montechiaro e canasta estiva. L’approccio è contemporaneo e creativo, con combinazioni inaspettate come il Katsu-Sando (il sandwich cotoletta di origine giapponese) di coniglio all’ischitana con gambero rosso e rafano: un morso godurioso che sorprende e lascia il segno. Molto curata la mise en place: pulita, essenziale, elegante. C’è da dire che l’esperienza è scandita dalla brava Giulia Tavolaro che da anni accoglie, consiglia e segue l’ospite. Figura di riferimento al Capo La Gala da sempre, oggi è general manager del ristorante e colonna portante.

Spezie ed erbe aromatiche sono in ogni piatto: pepe da diverse parti del mondo, coriandolo, rafano, rosmarino e levistico. Il vegetale c’è, ma meriterebbe più spazio e un ruolo da protagonista – almeno in un paio di piatti – e non solo di complemento. Non è più tempo di sola carne e pesce! E il patrimonio vegetale della penisola sorrentina può suggerire grandi piatti.

I primi alternano pasta fresca, ben preparata, e pasta secca dalla vicina Gragnano. È sempre in carta un piatto caro allo chef che è il risotto alla pizzaiola nera di seppie e chorizo che ha un nome che è tutto un programma: “Quando arrivi manda un messaggio” per stigmatizzare un aneddoto familiare a cui lo chef è molto legato. È interessante il piatto di linguine arrostite, insalata di limoni e ricci di mare. I cannelloni alla genovese di faraona e tartufo nero estivo ci ricordano l’esperienza toscana dello chef. Il golfo partenopeo parla attraverso la triglia di scoglio, un delicatissimo dentice presentato con zucchine e alghe, i totani e le seppie locali, le cozze.
Il finale è affidato al pasticcere Carlo Gabbiano, giovane e di talento: dessert ben eseguiti e presentati. E una sorpresa in chiusura che è la scatola dell’infanzia, dei ricordi: la vecchia scatola in latta dei biscotti di burro danesi (ce n’è almeno una in tutte le case) che le mamme e le nonne riutilizzavano per stipare ago e filo per il cucito. Ecco che arriva a tavola con tutta la sua carica di memoria per schiudere tra fili, aghi e ditale, i petit four di fine pasto.

Il Maxi apre alle 19.30 e vale la pena arrivarci poco prima del tramonto per godersi l’incanto. Percorso degustazione da 100 a 140 euro per persona, escluso i vini.
Tutte le info qui: https://www.hotelcapolagala.com/it/vico-equense-dove-mangiare/vico-equense-ristorante-sul-mare
Via Luigi Serio 8, 80069 Vico Equense (NA)
+39 081 801 5758

Napoletana, giornalista indipendente dal 1998. Dal 2000 al 2017 ha scritto per il Gruppo Espresso La Repubblica e per altre testate di editori nazionali. Scrive di viaggi, luoghi e storie singolari per Dove, per il settimanale Donna Moderna e per testate internazionali. Seguitissimo anche il suo blog www.donatellabernabo.it
Nel 2008 ha ideato Wine&TheCity ed è direttore della testata.