Written by 15:47 Non solo vino

Faccia di Bronzo…

barilla pasta trafilata

La faccia di Bronzo la devono avere i geni del marketing di Barilla, soprattutto quando saranno andati al Ministero e facendo i tonti avranno chiesto: “Scusate ma se noi usiamo le trafile al Bronzo, fatte davvero di bronzo al 100%, tutti gli altri che usano trafile di leghe di rame, zinco e altri metalli, possono dire “TRAFILATA AL BRONZO”?

Questa domanda, a prova cretino, nella sua geniale semplicità potrebbe creare non pochi problemi al funzionario di turno? Chiaramente si scherza e per il momento non ci risulta che ci siano testimonianze che questa ipotetica scena descritta, frutto della fantasia di chi scrive, si sia davvero concretizzata. C’è però da osservare che la gamma del prodotto di pasta di semola di grano duro AL BRONZO di Barilla è una trovata geniale di marketing, soprattutto alla luce di quante sono le attenzioni che ruotano intorno al prodotto più amato dagli italiani insieme alla pizza, appunto la PASTA.

barilla trafilata

Molto spesso parlando di marketing si tende a consideralo sinonimo di pubblicità, ma, come ci siamo sempre detti, la seconda scienza è una leva della prima. Per fare del buon marketing, non basta essere bravi pubblicitari, tutt’altro, bisogno avere una conoscenza merceologica approfondita del prodotto, avere gli elementi corretti per quantificare un giusto prezzo, essere al corrente delle modalità e dell’impegno per poterlo distribuire in modo ottimizzato. In tal senso il valorizzare come promessa pubblicitaria parte del processo produttivo, come elemento differenziale – unique selling proposition – deve basarsi su evidenze a supporto effettive e verificabili.

TRAFILATA AL BRONZO, è la dicitura che campeggia sempre, o quasi sempre, nella promessa pubblicitaria di una pasta di semola di grano duro PREMIUM, di qualità, e vediamo prima il perché. La trafilatura è quella fase del processo produttivo  in cui l’impasto di acqua e semola o semolato di grano duro (e/o altri cereali e legumi) viene pressato attraverso sagome forate, le trafile, per ottenere i diversi formati di pasta. Nel rispetto delle origini produttive artigianali del prodotto l’impiego di trafile fatte “di bronzi” attribuisce alla pasta una superficie porosa, di colore opaco, ideale per assorbire e trattenere i condimenti (da qui il motivo per cui apprezzare la qualità delle penne bisogna prenderle lisce! Ma questa è un’altra storia).

al bronzo barilla

Il TEFLON, un polimero ottenuto dalla sintesi di carbonio e fluoro, è utilizzato in alternativa ai “bronzi” per via della sua economicità e versatilità d’impiego. La pasta trafilata al teflon si distingue per la superficie brillante perdendo però quella caratteristica di porosità di cui sopra ed il conseguente assorbimento ottimale con il condimento. La TRAFILATURA al bronzo è dunque, a tutti gli effetti, un valore differenziale di qualità del prodotto, tanto da essere condizione necessaria nel disciplinare della PASTA DI GRAGNANO Igp, che può essere definita tale solo se tra le varie rispetta questa condizione.

“Ed è qui – il grande Bardo direbbe – che c’è l’intoppo.” Op. Cit Per le normativa vigenti possono essere definiti TRAFILATA AL BRONZO i tipi di pasta di semola di grano duro nel cui processo produttivo vengano utilizzate trafile fatte di leghe metalliche a base di rame (oltre il 70%), quindi non solo “bronzo” in senso stretto (rame+stagno) ma anche quelle in ottone (rame+zinco).

Il fatto che BARILLA nella comunicazione parli di VERA TRAFILATURA AL BRONZO unito alle periodiche polemiche che nascono in relazione al processo produttivo della pasta (vedi da ultimo la provenienza del grano) fa presagire che stia per scoppiarne una nuova, soprattutto se si dovesse realizzare quanto fervidamente fantasticato in apertura di questo articolo. Se gli organi competenti dovessero quindi intervenire in tal senso cosa succederebbe? Tutti quelli che non hanno trafile di Bronzo in quanto tale dovrebbero cambiare la dicitura sul packaging o la promessa pubblicitaria parlando di PASTA TRAFILATA IN OTTONE? O dovrebbero cambiare i materiali delle trafile di tutti i formati di pasta (con una notevole incidenza sui costi di produzione)?

E gli effetti sul disciplinare della Pasta di Gragnano IGP? Ma forse è solo la sinapsi troppo fantasiosa di un pubblicitario pastaiolo, che non può che levarsi il cappello davanti all’ennesimo capitolo di MARKETING VIRTUOSO scritto da Barilla. (che nel frattempo è valso il primo posto di AL BRONZO nel test di altroconsumo di gennaio 2023 su 22 marchi di marchi di spaghetti, risultando la migliore del test in considerazione della “migliore qualità globale del test a prescindere dal prezzo”

Ai posteri l’ardua sentenza.

 

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