Con una nota ufficiale i Tasca d’Almerita annunciano di “aver raggiunto un accordo per la cessione di Capofaro”, la proprietà sull’isola di Salina: oltre sei ettari di vigneto a picco sul mare e un resort da sogno.
Una notizia che già circolava nell’aria. Un’esigenza di riorganizzazione aziendale all’indomani della morte del conte Lucio. I primi rumors parlavano di cifre e possibili interessati: 1 milione di euro per i vigneti e circa 7 milioni per il resort nato intorno all’iconico faro, con ristorante e camere e suite sparse nella tenuta. Il comunicato divulgato in mattinata fa chiarezza e precisa: “Dopo oltre 20 anni, l’iconico relais di Salina passa ad una nuova proprietà: rimangono in gestione all’azienda i vigneti e la produzione eoliana, con nuovi progetti di crescita”. Non viene dichiarato l’acquirente, pare sia un privato, non un brand. E non risulta confermata la voce circa l’interesse di Antinori.
È senza alcun dubbio una svolta che segna una nuova fase per il gruppo Tasca, simbolo della storia enologica siciliana, tra i primi ad aver intuito il potenziale della Malvasia delle Lipari. La storia di “Capofaro Locanda & Malvasia” inizia nel 2001 e si afferma come wine resort esclusivo, unico sotto l’egida Relais & Chateaux. Alla base del progetto, un originale connubio tra vino e alta ospitalità che negli anni ha valorizzato Salina come destinazione turistica nei network internazionali del lusso.
«Capofaro è diventato il primo boutique hotel 5 stelle delle isole Eolie, abbiamo ridato vita a uno dei più importanti fari del Mediterraneo. Ma soprattutto abbiamo iniziato a studiare il vigneto locale e le sue peculiarità, recuperandone e rigenerandone la parte storica. Tutto questo rimarrà come nostra legacy, per gli ospiti che continueranno a frequentare questo luogo unico. Oggi lasciamo la struttura ricettiva, ma continuiamo a custodire le spettacolari vigne a picco sul mare eoliano che danno origine a Capofaro, Didyme, e Vigna di Paola le versioni dolce e secca della Malvasia>>, dichiara Alberto Tasca.