Scritto da 15:46 Napoli, Non solo vino

La zuppa di cozze in tempo di Covid-19

La zuppa di cozze a Napoli è una religione. Un rito che si compie il giovedì santo di Pasqua. Ma in tempo di pandemia, di lockdown e zona rossa ad oltranza, sono due le soluzioni per onorare la tradizione: il delivery e la ricetta home made. Abbiamo chiesto a Giuseppe Scicchitano, figlio di Assunta Pacifico, alias ‘a Figlia d”o Marenaro, di svelarci la ricetta della più famosa Zuppa di cozze della città, quella fatta prima da suo nonno, poi dalla madre nel celebre ristorante di famiglia a via Foria.

Ricetta per 4 persone

2 kg di cozze
1 kg di polpo
300 gr di maruzze
200 gr di freselle
200 gr di fasolari
300 gr di vongole
4 pz di scampi
olio piccante detto ‘O russ
Acqua q.b.
Sale q.b.

Il procedimento è piuttosto semplice: si porta ad ebollizione l’acqua con il sale, poi si immergono le cozze per tre minuti, quindi si scolano e aprono con un coltello. Si prosegue con il polpo che va immerso in acqua bollente e salata per 40 minuti. Prima di tagliarlo in pezzi da 2 cm circa va fatto raffreddare. In singole pentole si cucinano i molluschi: le maruzze, i fasolari e le vongole: il procedimento è lo stesso, si porta  ad ebollizione l’acqua con il sale, si immergono i frutti di mare per 3 minuti e si scolano. Per ultimo cuciniamo gli scampi immergendoli in acqua bollente e salata per 3, 4 minuti. Alla fine si compone il piatto adagiando in ordine, freselle, cozze a raggiera, maruzze, fasolari, vongole e scampo (uno per porzione) e terminare con ‘O russ, l’olio piccante e un piccolo tarallo napoletano sugna pepe e mandorle.

Se non avete voglia di cucinare a casa, c’è sempre l’opzione delivery. Il ristorante ‘a Figlia d”o Marenaro porta direttamente a casa (con i propri driver e tramite Glovo) la zuppa di cozze. Ma potete anche acquistare nello shop on line del ristorante il famoso olio piccante ‘0  russ e la confezione di freselle per guarnire la vostra zuppa di cozze casalinga.

Il vino da abbinare? Giuseppe Scicchitano consiglia tra i bianchi il Vigna cicogna, Greco di Tufo DOCG, di Benito Ferrara, un calice di buona struttura, ricco al palato, fresco e caratterizzato da una piacevole nota salina. Per i cultori dei rossi, il Pinot nero di Abbazia di Novacella elegante al palato, ma con tannini morbidi ed equilibrati.

(redazione)

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