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Spumanti e Champagne: i migliori consigli per il brindisi di Capodanno 2025

spumanti champagne capodanno 2025

Ed eccoci infine al brindisi.

Lasciamo stare per un attimo gli affollatissimi scaffali degli Champagne da batteria natalizia e andiamo in uno dei nostri territori d’elezione per i vini spumantizzati: la zona del Franciacorta.

Villa Franciacorta è già dal nome un chiaro indirizzo, che non si presta a fraintendimenti. Produce nel bresciano solo Franciacorta millesimati, in modo da valorizzare al massimo ogni sua creatura.

Il loro FRANCIACORTA EXTRA BRUT RNA 15 ANNI Millesimato del 2007 è un prodotto davvero straordinario, dalla precisione stilistica impeccabile, che come suggerito già dal nome sosta sui suoi lieviti ben 15 anni.
Luminoso alla vista, dal perlage finissimo e intenso, regala ampiezza ed evoluzione al naso con un sorso pieno e ricchissimo e un finale sapido, quasi marino, praticamente interminabile. Un sorso alla vigilia di Natale e ancora lo si potrà sentire a Santo Stefano con le sue note di timo, zenzero, anice ed erbe officinali. Magnifico.
Con una spesa di circa 150 € questa bottiglia mette alle spalle la maggior parte degli champagne conosciuti e ben più blasonati, che però chiunque avrà già ricevuto almeno una dozzina di volte nella vita come regalo natalizio.
Ora sta a voi decidere se essere originali e ricordati oppure banali e riciclati, finendo sulla tavola di qualcun altro.

Restando in zona, vediamo come spendere un terzo ed essere contenti lo stesso.
Mosnel è una garanzia in Franciacorta. Azienda più antica del paese che la ospita, interpreta come una missione la produzione dei suoi spumanti. Prodotti sempre impeccabili e mai banali. Splendide note dolci si susseguono sia al naso che al palato. Un’acidità vibrante lo invita a bere come se non ci fosse un domani poiché è perfettamente bilanciato ed espressivo grazie ai sentori agrumati delicati e all’immancabile nota di frutta di stagione (pera e mela, soprattutto).

Con il loro FRANCIACORTA EXTRA BRUT EBB 2018 si ottimizza l’annoso dilemma della bilancia qualità/prezzo: con circa 50 € si beve uno dei migliori spumanti in circolazione e si regala qualità totale al giusto prezzo.
Pertanto parafrasiamo Steve Jobs e diciamo: siate assetati ma non siate folli. Lo so che a questo punto occorre quasi necessariamente parlare di uno Champagne.
Visto che tocca farlo, facciamolo bene. Ognuno di noi riceverà a vario titolo durante le festività le più disparate bottiglie, molto spesso di natura commerciale, basica, ormai purtroppo molto scontate e inflazionate.

Mi permetto pertanto di consigliare invece una maison molto conosciuta ma un prodotto di nicchia.
Jacques Selosse non ha certo bisogno di presentazioni: è sinonimo di Champagne ma soprattutto sinonimo di eccellenza. Jacques e suo figlio Anselme sono piccoli vignerons, non appartengono alla categoria delle super maisons con all’attivo milioni di bottiglie prodotte e storie pluricentenarie. Le lavorazioni sia in vigna che in cantina sono molto rispettose della natura e cercano di mantenere un approccio manuale in tutte le fasi di produzione, sia in fase di coltivazione dei frutti che nelle fasi di trasformazione, dove si praticano manualmente anche le complesse e fondamentali operazioni di batonnage, rèmuage e degorgement.

Lo stile di questa azienda è abbastanza controverso ma è certamente unico e di grande personalità. Uno champagne Selosse è sempre molto riconoscibile e sicuramente si fa apprezzare come punto di riferimento sia per tutti gli altri piccoli vignerons francesi che per il pubblico che ama l’alta qualità di uno champagne senza cedere alle condizioni imposte dalle etichette più commerciali, ormai purtroppo tropo uniformate e spesso avulse da una adeguata caratterizzazione territoriale.

Foto di Caffetteria Stazione

Il loro Champagne GRAND CRU BLANC DE BLANCS EXTRA BRUT V.O. Versione Originale è senza dubbio un fuoriclasse della categoria, dal prezzo non esattamente popolare di circa 700 € a bottiglia.
È composto al 100% da uve Chardonnay, per cui le vigne di Selosse sono particolarmente famose e apprezzate, e alla mescita regala un’emozionante colore giallo vivissimo e brillante con una dotazione di perlage molto intenso e naturalmente estremamente fine e persistente. Al naso è balsamico e fragrante – classico tocco di Selosse è quello di conferire ai suoi prodotti un naso ricchissimo – con le caratteristiche note di lievito ben in evidente e sentori di crosta di pane caldo, segale, iodio e un finale quasi di canfora. In chiusura si avverte anche un tocco appena accennato di ossidazione che in questo caso esalta tutto il corredo aromatico e il flavour di questo champagne. Entusiasmante.
Al sorso è freschissimo con una sensazione di rara eleganza e accattivanti note marine, dalla eccezionale lunghezza e persistenza aromatica benchè sia immediatamente godibile all’assaggio. Un equilibrio perfetto giocato tra le freschezze che invitano a berlo sorso dopo sorso e le caratteristiche di evoluzione, dovute anche all’uso di legni piccoli in affinamento e all’assenza totale di filtrazione, che regalano momenti di poesia nella fase di riflessione degustativa.
La cosa che più mi piace in fondo di questo esaltante prodotto è la sua corrispondenza vitigno/territorio, cosa che è possibile trovare solo al vertice della produzione anche delle migliori maison che spesso “peccano” soltanto in tal senso.

È necessario conoscere, quando si vuol bere Champagne.
È necessario saper scegliere, quando si vuol bere Champagne.
È necessario non guardare troppo il prezzo, quando si vuol bere Champagne.
Per tutto il resto ci sono gli scaffali del più vicino supermercato.

Auguri.

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